MARCO. UN CASO DI STRESS CRONICO

Io devo lavorare. L’altro giorno, quel mio amico del pub, mi ha chiesto se volevo fare qualche extra. Perché no? gli ho detto, avevo giusto un paio di giorni liberi nella settimana.

Marco ha 21 anni, è uno studente, si sta specializzando in un ramo di scienze politiche, è un ragazzo solare, pieno di energia, entusiasta. Si rivolge a me perché da qualche tempo ha iniziato a soffrire di attacchi di ansia, e disturbi fisici che non riesce a curare con nessun mezzo farmacologico.


L’ansia non è un problema. Cioè, certo, in quel momento sono davvero preoccupato, ma ho imparato che poi passa, inoltre è una buona scusa per prendersi una pausa.” dice sorridendo.

Da queste piccole affermazioni, parte un percorso di consapevolezza che ha visto Marco alla prese con la conoscenza di se stesso, del suo corpo e dei propri bisogni. Soffriva fortemente di mal di schiena e disturbi gastrici, spesso un forte mal di testa gli impediva di alzarsi dal letto. Iniziare a decifrare i messaggi del corpo ha permesso a Marco di comprendere come lo stress si era manifestato in lui. Le enormi pressioni a cui si sottoponeva non avevano lasciato spazio a nient’altro, non aveva percezione di se stesso.

Cosa ti fa provare piacere?” era una di quelle domande su cui si metteva seriamente a riflettere, con la fronte corrucciata e le labbra arricciate. Tirava poi fuori, estraeva da dentro di se, una risposta, che non lo soddisfaceva affatto. Persino uscire con gli amici, attività che lui definiva rilassante, non era più in grado di sollevarlo dalle fatiche, dalle responsabilità e dagli impegni. Era sorprendente come si scordasse, a volte, di mangiare, di dormire, per assecondare richieste esterne.
Questo stress cronico, faceva da sottofondo ad ogni azione e ogni istante della giornata, era accompagnato da un soave e stanco sorriso di incoscienza.

E’ necessario il mal di testa per concederti di rimanere a letto?
Permettersi di intraprendere un percorso di psicoterapia, ha creato nuovi modi di vivere, ha fatto nascere esigenze, riemergere il corpo, ha creato tempo e spazio; ha concesso anche di capire cosa lo stress stava cercando di nascondere e allo stesso tempo stava esigendo attenzione: un ricordo luttuoso, la paura di sostare in un momento vuoto, una finestra che si apre su emozioni scomode; riconnettersi con esse è stata una sfida per entrambi.

Lascia un commento