Tutor per DSA: sei punti per identificarlo

Da molti anni ormai mi occupo di ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, svolgendo attività di tutoraggio a domicilio. Ma chi è e che attività svolge un Tutor per i Disturbi di Apprendimento? E quando è il momento di chiamarlo?

Come abbiamo visto nei precedenti articoli sulla normativa in materia di DSA e sull’intervento psicologico, l’indicazione di chiamare un Tutor a domicilio arriva in un momento in cui il ragazzo ha già avuto una diagnosi certificata e di conseguenza, a scuola è stato stilato un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Inoltre, può essere che stia seguendo un piano di riabilitazione con uno psicoterapeuta, o un logopedista, presso lo studio privato o un centro specializzato.

Nella mia esperienza, la mia figura può sopraggiungere in un momento molto delicato durante il quale sta per avvenire un graduale distacco dal terapeuta, definitivo o parziale. Il primo obiettivo che si delinea è quindi quello di trasportare tutto il lavoro svolto nel setting terapeutico/riabilitativo a casa e di applicare le eventuali tecniche apprese al materiale di studio che il ragazzo deve affrontare, imposto dal suo percorso didattico.

Il Tutor favorisce la creazione del cosiddetto “metodo di studio”, fornendo tutti i possibili modi per approcciarsi ad un testo, a dei calcoli matematici, alla memorizzazione e alla riproduzione orale di un argomento, alla produzione di un testo o di strumenti compensativi (mappe, formulari ecc.). Inoltre, il Tutor permette la nascita o l’applicazione di nuove strategie, in maniera autonoma, fungendo da guida e sostegno.

È bene ricordare che un Tutor è una figura specializzata che ha ottenuto le competenze necessarie attraverso dei corsi di formazione o di approfondimento in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento, ma è buona prassi non imporre al ragazzo un metodo in modo rigido. Il Tutor infatti, osserva costantemente se le strategie proposte sono ben accolte dal ragazzo, se sono funzionali, o se il ragazzo le ha assunte e le ha modificate, personalizzandole. Si crea quindi un continuo dialogo volto a adattare l’intero percorso al singolo caso, ricordando sempre che ogni ragazzo è unico e possiede uniche caratteristiche, preferenze e priorità sia cognitive sia emotive.

 

 

Oltre a fornire un metodo di studio, il Tutor lavora in modo trasversale sull’organizzazione. Non è insolito infatti, osservando i ragazzi DSA, vedere che una delle maggiori difficoltà è quella della gestione del tempo e dello spazio dedicato allo studio; spesso infatti il tempo scorre in attività che appaiono futili, il ragazzo è facilmente distraibile, l’ambiente circostante non favorisce la concentrazione. Accogliere un Tutor in casa vuole dire quindi anche permettergli, insieme al ragazzo, di organizzare il tempo, ordinare lo spazio a partire dalla scrivania o del piano adibito a studio, delineare un setting con delle regole chiare da rispettare il più possibile. Le regole, ad esempio il tempo del tutoraggio, il tempo della pausa intermedia, gli strumenti da utilizzare evitando che siano strumenti di distrazione, saranno piccole, semplici, tali che il ragazzo può rispettarle senza provare frustrazione, con l’obiettivo che queste vengano gradualmente interiorizzate.

Da queste caratteristiche, potete già comprendere meglio come lavora il vostro Tutor, oppure vi possono aiutare a selezionarne uno.

Ecco alcuni punti che vi aiuteranno a identificare un Tutor:

  1. Il Tutor non è un aiuto compiti; non si occupa di dare ripetizioni, può quindi non essere un insegnante, ma possiede competenze specialistiche in materia di DSA;
  2. Il Tutor non si sostituisce al ragazzo svolgendo al posto suo i compiti a casa; non fornisce le risposte agli esercizi e non costruisce gli strumenti compensativi, ma favorisce la nascita delle risposte e dei metodi guidando il ragazzo nell’individuazione dei canali preferiti;
  3. Il Tutor aiuta il ragazzo a scandire il tempo, a gestire il materiale e istituire una serie di regole facilmente rispettabili, lavorando sull’autonomia, la consapevolezza e le capacità di autocontrollo e autogestione;
  4. Il Tutor svolge la sua attività con “la scusa dei compiti a casa”, ma ciò non è necessario; in assenza di compiti, si concentra sul potenziamento delle abilità, sul consolidamento delle strategie e su un processo di autovalutazione e monitoraggio di ciò che si è fatto fino ad allora. La sua attività non si svolge quindi in modo saltuario oppure “al bisogno”, piuttosto l’appuntamento con il Tutor deve essere rispettato con costanza nel tempo, evitando il più possibile cambio di giorno e ora;
  5. Il Tutor non lavora da solo; si interfaccia in primis con la famiglia dando puntuale feedback ogni fine incontro. Tale feedback è fornito alla famiglia dando voce al ragazzo. Inoltre, è aperto ad accogliere consigli sul comportamento, per prevenire qualsiasi conflitto con il ragazzo e la famiglia stessa. Infine, il Tutor collabora con tutte le figure coinvolte nel percorso riabilitativo del ragazzo, come gli psicologi, i neuropsichiatri, i logopedisti, gli psicomotricisti e ovviamente il sistema scolastico, partecipando ai GLH (Gruppi di Lavoro Handicap);
  6. Il Tutor è costantemente aggiornato e formato in materia ed inoltre svolge la sua attività sotto periodica supervisione clinica.

Se hai chiamato un Tutor o se hai intenzione di chiamarne uno che ti aiuti nella gestione del Disturbo Specifico di Apprendimento di tuo figlio, i punti sopra spiegati possono darti una mano a selezionare una persona adatta alle tue esigenze.

Non è semplice permettere ad un estraneo di passare del tempo con i propri figli, ed in casa propria, quindi è fondamentale collaborare con persone che siano competenti e vi diano fiducia, rispettose della tua famiglia e dei vostri spazi, integrandosi in punta di piedi nel vostro piccolo mondo. Il Tutor condivide con voi il più importante degli obiettivi: favorire lo sviluppo del ragazzo, far nascere la positività, accrescere l’autostima nell’ottica più ampia del benessere bio-psico-sociale di vostro figlio, affinché riconosca chi vuole diventare da grande ed abbia a sua disposizione tutti gli strumenti per diventarlo.

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